Opera fortemente personale e introspettiva, legata ad infanzia, ricordi e nostalgia. Più in particolare all’ ambiente in cui sono cresciuto: un piccolo paesino rurale fuori città, circondato da campi e strade di campagna.
“Questi luoghi sembrano come immersi in un’ altra dimensione, dove il tempo sembra scorrere in un modo tutto suo.
Ti immergono nella loro sconfinatezza, ti fanno sentire a tratti a tuo agio, a tratti spaesato e confuso.
Attravesandoli ritrovi oggetti, strutture abbandonate, sorgono come relitti in una spiaggia deserta e riportano
alla mente ricodi di infanzia.
Ora però li vedi con occhi diversi: sono arrugginiti, si sgretolano, stanno in piedi per miracolo, e i ricodi legati ad essi
si alterano, si corrompono, si sciolgono piano piano. La memoria si mescola con la realtà facendoti perdere completamente la
concezione del tempo, tutto intorno sembra sospeso come se galleggiasse in un oceano immaginario e tu insieme ad esso.
Quello che rimane è però una sensazione di calma, calore e appartenenza. Diventi parte di quel luogo, come fossi un albero o
una spiga di grano, ne senti il fruscio del vento il tepore del sole, osservi l’orizzonte e aspetti.”
